ALESSANDRO TEGON , Mirano (VE), 1977
LUOGHI A PERDERE
Italia, Nordest, il triangolo formato dalle città di Venezia, Padova e Treviso. Risuona in ogni strada, scorcio o comune la prosa di Vitaliano Trevisan, menestrello impietoso di un territorio che lui stesso definiva “periferia diffusa”, policentrica, dominata da una spinta evolutiva irrazionale che l’ha continuamente divorata e frammentata a partire dagli anni Settanta fino ad oggi. Una terra vittima della fretta e dell’aleatorietà, una sorta di immenso canile lasciato a sé stesso come Trevisan definiva Cavazzale, il paese natio in provincia di Vicenza. Dominano l’operosità, il benessere materiale, la produttività come unici ed assurdi analgesici ad un vuoto esistenziale diffuso, alla frantumazione sociale, all’alienazione. Con queste immagini ho cercato di dare forma tangibile ai luoghi deformati dalle direttrici dei grandi centri industriali che collegandosi alla provincia ne succhiano l’energia umana, all’imbruttimento diffuso, al non-senso ed all’irrazionale vituperazione, al sacrificio del bello e del buon-vivere sull’altare della necessità. Le palazzine, gli agglomerati, le villette di cattivo gusto, fino alle città ed i grandi poli industriali… ho immaginato un viaggio che dalla provincia porti lo spettatore al punto da cui ne è iniziata la disgregazione. Un cammino, a ricordare forse ancora Trevisan ed il suo I quindicimila passi, attraverso luoghi svuotati di senso e grazia di cui anche la semplice constatazione rappresenta un necessario punto d’inizio.